Cosa fare per...


DICHIARAZIONE GIUDIZIALE DI GENITORIALITÀ

COS'E'

Il figlio, che non sia stato riconosciuto da uno o da entrambi i genitori, può agire in giudizio affinché il Tribunale, con una sentenza, accerti chi sia il genitore e, di conseguenza, dichiari lo "status" di figlio. Detta sentenza produce gli stessi effetti del riconoscimento spontaneo: il genitore che è stato riconosciuto, assumerà tutti i doveri e diritti che un genitore ha nei confronti del figlio legittimo ed il figlio potrà godere di tutti i diritti che la legge gli riconosce in ordine ai propri genitori, istruzione, mantenimento, educazione, etc..


RIFERIMENTI NORMATIVI

art. 269 sgg cod. civ.


CHI

La dichiarazione giudiziale di paternità (o maternità) può essere chiesta dal figlio maggiorenne oppure, se il figlio è minorenne, l'azione può essere promossa nel suo interesse dal genitore che esercita la responsabilità o dal tutore.

L'azione giudiziale di dichiarazione di paternità (o maternità) può essere iniziata anche dai discendenti del figlio naturale non riconosciuto che sia deceduto.

Se il figlio minorenne ha sedici anni, deve essere sentito dal Tribunale prima che l'azione sia promossa o proseguita.

In nessun caso è ammesso un riconoscimento in contrasto con lo stato di figlio legittimo o legittimato in cui la persona si trova.


NEI CONFRONTI DI CHI

La dichiarazione giudiziale di paternità (o maternità) può essere chiesta nei confronti del presunto genitore oppure, in sua mancanza nei confronti dei suoi eredi In loro mancanza, la domanda deve essere proposta nei confronti di un curatore nominato dal giudice davanti al quale il giudizio deve essere promosso.
Alla domanda può contraddire chiunque vi abbia interesse.


QUANDO

Per il figlio l'azione è imprescrittibile. Ciò significa che può essere iniziata in qualunque momento nel corso della vita del figlio che chiede sia dichiarata la paternità o maternità.


PROVE

La prova della maternità e paternità può essere data con ogni mezzo. Tuttavia, se la prova della maternità è più semplice, poiché basta dimostrare l’identità di colui che si pretende essere figlio con colui che fu partorito da quella donna, la prova della paternità appare più complessa. Per questo motivo, sono ormai normalmente ammissibili i test sul DNA, vale a dire, della analisi biologiche approfondite (DNA) che consentono di arrivare a determinare con una certezza vicinissima al 100% l'attribuzione della paternità e/o maternità. Non costituisce prova la dichiarazione della madre con la quale indichi il presunto padre.


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